Ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi, uomini combattenti in quel di Rettert, dardi fiammeggianti le loro torce frontali la notte nella foresta, e ho visto razzi sparati nella notte al compimento della 86^ ora alle porte del Village Hall. World&European record dà spazio tempo inimmaginabile ai più. E tutti quei momenti andranno forse perduti nel tempo? Andranno perduti come lacrime nella pioggia? È tempo di raccontare per emozioni. A Rettert, un paese di 400 anime, a meno di 70km in linea d'aria da Francoforte, si è svolto il più grande evento di Backyard Ultramaraton del mondo, studiato, voluto e attuato con grande maestria dal race director Alex Hole. I migliori atleti da ogni dove per fare un record che non ha eguali. La sfida è pensare in grande senza mezze misure: andare ad abbattere i 100 loop, ma nessuno è andato mai oltre gli 85. Mi muovo fra gli atleti, li osservo, ogni gesto è dosato al massimo risparmio di energia: 4 giorni e 4 ore senza dormire, questa è la sfida. Si rischia gravemente la propria salute: sarà impossibile concentrarsi, impensabile svolgere anche piccole semplici azioni, inoltre il cervello darà il via a delle terribili allucinazioni... Qui si vive in una bolla avulsa dal mondo esterno: perfetta simbiosi fra atleti supporter e pubblico, ci si guarda increduli si commenta in molte lingue che poi confluiscono nella lingua ufficiale: l'inglese. Nascono amicizie, si raccontano aneddoti, si fanno previsioni si applaude l'arrivo e la ripartenza del manipolo di atleti rimasti. Un'atmosfera magica impreziosita dalle notti di luna piena. Allo scoccare della nuova ora c'è una ripartenza ritmato dal battito di tante mani, si continua ogni ora senza soluzione di continuità cercando il record prima di tutto e la vittoria per il singolo atleta: l'ultimo uomo che rimane in piedi.Il tracciato alla fine si è dimostrato severo con i suoi 100m di dislivello positivo per ogni giro di 6,7km per il 75% sterrato ed erba e 25% asfalto. Il gruppo ristretto di 24 atleti si è dissolto, ora se ne contano 3 dopo 71 ore, un irlandese Keith Russell, un belga Merjin Geerts e il giapponese Terumichi Morishita. Alle soglie del terzo giorno senza dormire cerco di capire dal loro incedere, dal loro viso, segni di debolezza: non ne vedo. C'è in atto il gioco delle parti ciascuno sa nascondere o mette in risalto il proprio stato al fine di confondere il compagno di viaggio, ma questo è un gioco pericoloso perché il record è ancora lontano ed è necessario restare insieme, il gioco è valido se lo si porta avanti alla soglia del record almeno in due. Il record del mondo è di 85 loop e per essere superato deve essere uguagliato almeno in 2 e poi superato almeno da 1 atleta finendo cosi la gara, questa è la regola. Si continua, cede di schianto al 72° giro il giapponese alias Mori Mori, un'ondata di emozione ed empatia per questo atleta si leva in tutto il Campus, tantissimi applausi ed abbracci, lui sorride non è deluso era l'uomo con il più alto numero di giri totalizzati (80) e a priori il più indicato per attaccare il record coadiuvato dall'assist di un altro atleta. C'è elettricità nell'aria si sta avverando quello che era inizialmente un'ipotesi remota, l'esuberante Keith e il misurato Merjin proseguono e arrivano a essere gli europei che siglano record mondiale ed europeo. 86 loop con fuochi d'artificio, 86 ore ancora in piedi, tutto il paese in festa per loro, tutti gli assistenti con gli occhi lucidi, c'è voglia di andare verso il quarto giorno. Qui a Rettert in Germania si scrive una pagina storica della Backyard Ultramarathon. E mi viene subito alla mente un espediente psicologico che penso possa essere stato ordito da RD Alex Hole ovvero, se cerchi di ottenere un grande obiettivo (superare gli 85 loop, siglando un nuovo WR&ER), proponine uno ancora più arduo (100 loop). Psicologicamente l'obiettivo meno arduo risulta più facile se messo in relazione al più arduo! Mi piace pensarla così, chissà cosa ne pensa Alex... Chissà cosa è accaduto nella mente di Keith per non ripartire per il 90° loop, lasciando il belga Merjin ultimo uomo in piedi. Apparentemente integro fisicamente, l'irlandese ancora in grado di arrivare a completare l'89° loop con un vantaggio di quasi 13 minuti sulla nuova ripartenza è andato in corto circuito motivante e a nulla è servito l'aiuto dell'allenatore e mental-coach Marcus Smith, in seguito ho parlato con Keith ed era al limite dello stato allucinatorio e l'idea di ripartire di nuovo nella notte per il bosco avrebbe comportato combattere con terribili mostri creati dalla propria mente... Click game over. Click... standing ovation per i due uomini che sembrano venuti da un altro pianeta agli occhi dei molti astanti e dalle migliaia di utenti collegati per l'evento in diretta on line. Click grande festa fra i supporter belgi e tante birre... Breaking 100 rimandato ma grande evento realizzato con risonanza mondiale, chi c'era e sa cosa vuol dire fare ultramaratona, ha assistito a un record dai contorni epici e sicuramente il modo di attuarlo farà scuola. One more loop... One more loop.